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Chi troppo vuole nulla stringe

"Chi troppo vuole nulla stringe".
E' un antico detto ma a quanto pare, almeno per lo sci, ha ancora una forte valenza.

La specialità del super G non prevede prove come la discesa libera ma solo la ricognizione. Non è prevista una seconda manche: è una gara "buona la prima" dove giocano un ruolo fondamentale la ricognizione, che avviene il giorno prima, e i materiali.
La temperatura oggi è altissima: -1 grado C in partenza e +7 gradi C all'arrivo con una neve che verso la fine del tracciato si trasforma completamente.
L'inizio della gara di Super G femminile è un'ecatombe: su 8 partite 7 escono immediatamente. Le radio continuano a "trillare" e in partenza c'è molta confusione: fino al pettorale nr 9 non si hanno feedback circa la discesa. Bisogna aspettare Nadia Fanchini (pettorale numero 10) per avere un primo podio provvisorio.Gli austriaci, che hanno disegnato il tracciato, forse convinti delle capacità delle atlete o sicuri di aver tracciato in linea con le caratteristiche delle loro ragazze fanno spegnere le radio del loro team.

Daniela Merighetti era pronta a giocarsela, dopo la medaglia di "legno" in discesa libera voleva dare tutto; e così ha fatto. Al II intermedio è davanti, sta sciando bene ma, poco prima dell'arrivo, esce. E' un'uscita lieve, non brusca, la neve è molle e trasformata e l'esperienza ha insegnato a Dada a non forzare, non rischiare per rientrare quando la gara è compromessa.
Dada commenta a fine gara "...Sono dispiaciuta perché ad un'Olimpiade contano solo i primi tre posti e io me ne vado con un quarto e un'uscita" (www.fisi.org). Ma con lei c'è la sua famiglia e su facebook posta una foto dove sorride tra le braccia dei genitori.

Nadia Fanchini, per qualche minuto completa il podio provvisorio, una discesa senza grossi errori ma più lenta di Daniela, purtroppo chiude la sua gara con un decimo posto (come il suopettorale). Dice di non sentirsi serena e che le manca la "scintilla" c'è ancora il GS: vai Nadia!

Verena Stuffer, undicesima, commenta: "Un vero peccato perché è solo colpa mia. Mi sentivo bene e ci sono, ma ho commesso subito un errore...". (www.fisi.org)

La Fenninger parte col pettorale nr 18: truccata e rilassata sembra sappia già dovrà mostrarsi ai fotografi. Forse l'aver sciato sulle dune quest'estate, il casco ghepardato ne è il ricordo, l'ha abituata alle temperature alte. Non si fa sciogliere dal caldo e al traguardo dà la zampata: è prima.

La Gut, alla quale farebbe bene ricordarsi l'antico adagio da noi citato, parte tesa, vuole vincere ma in prossimità dell'arrivo, quasi all'altezza dove ha sbagliato la nostra Dada, commette un errore che la fa arrivare provvisoriamente terza. Il suo viso è pietrificato quando la Riesch, pettorale 22, arriva seconda facendola scivolare all'altezza della medaglia "di legno" che probabilmente le avrà fatto apprezzare, finalmente, il bronzo della discesa libera.

Ma è la discesa di Maria Riesch che è piena di brividi: nella prima parte scia bene e come sa fare lei, evita l'impatto con un manutentore della pista che sta sistemando un palo, poi nel "punto Dada" sbaglia  ma recupera e strappa la sua seconda medaglia di queste olimpiadi.

Terza Nicole Hosp, pettorale nr 16, la prima a mostrare alle ragazze in partenza che la gara, nonostante le difficoltà, si poteva finire e anche bene.
Quinta Tina Maze.
Al termine della gara la vincitrice Fenninger ringrazia i suoi allenatori per aver tracciato un SG così impegnativo ma che l'ha vista vincitrice, non l'avranno pensata in questo modo le 18 atlete uscite su 49 partenti.

Arianna Fontana nello short trak vince la sua seconda medaglia, questa volta di bronzo, ma ha ancora 2 occasioni per correre per l'oro: forza Arianna!

L'Italia,nel medagliere è al dodicesimo posto, a parimerito, per il numero di medaglie, con Jappone, Slovenia e Cina ma, per la qualità delle medaglie è al diciannovesimo posto.
In realtà dovremmo gioire, da domani potremmo aver superato le medaglie di Vancouver (1 oro, 1 argento e 3 bronzi il peggior piazzamento di sempre) e le aspettative di partenza non erano così rosee, ma per rientrare nei 15 avremmo bisogno di due ori che ad oggi sembrano difficili da conquistare. Ci manca il campionissimo  ma anche un po' di fortuna: leggi medaglie "di legno" di Alessandro Pittin nella combinata nordica, di Karin Oberhofer nel biathlon e Daniela Merighetti nella discesa libera.

Purtroppo oggi, nelle prove di Freestyle femminile, la russa Komissarova ha avuto un terribile incidente. La caduta sulla schiena ha compromesso le tredicesima vertebra. Non potendo spostare l'atleta per il rischio di peggiorare la situazione, i medici hanno deciso di operarla in loco. Dopo sei ore di intervento hanno comunicato che l'atleta non è a rischio di vita ma non possono ancora dare indicazioni circa le conseguenze del danno alla schiena.
In bocca al lupo Marija!

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