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La “regione più misteriosa e inesplorata” d’Italia, definì la Calabria lo scrittore calabrese Corrado Alvaro. Una definizione in parte valida ancora oggi, se l’immagine dell’antica terra dei Bruzi è associata prevalentemente ai suoi trascorsi magno-greci, a una natura rigogliosa e a delle montagne ancora incontaminate, a splendide spiagge che si aprono su un mare cristallino. I famosi bronzi di Riace ne sono diventati quasi l’immagine, elevati a simbolo stesso della regione non solo nell’iconografia turistica. Un’insieme di storia e tradizioni sono la vera essenza della Calabria. Il patrimonio naturale e ambientale può essere ricondotto alle bellezze dei suoi quattrocento chilometri di costa e alle suggestive e segrete montagne. Come il massiccio del Pollino, con i suoi pini larici secolari e le gole pittoresche, o la magica Sila, con i suoi incantevoli laghi e la sua fauna, i suoi austeri e fitti boschi, o le poderose Serre e l’impenetrabile Aspromonte, aspro nel nome ma dolce nella sua rigogliosa natura. Dopotutto, basta percorre gli oltre trecento chilometri di autostrada che collega Castrovillari a Reggio Calabria per cogliere la diversità di questa regione, le suggestioni del paesaggio, le conformazioni dei paesi, alcuni arroccati sa montagne e speroni quasi inaccessibili, il dolce declivio delle colline, l’incantevole bellezza delle coste, gli scenari che si aprono all’improvviso e sempre diversi, fino ad arrivare allo stretto di Messina che ti lascia senza fiato, dove il cielo e il mare si confondono diventando un tutt’uno. È questa la Calabria magica e misteriosa da scoprire che è già incominciata ad entrare nelle diverse rotte turistiche e mostrare il meglio di sé, il suo volto nascosto.
Solo se percorressimo l’itinerario del Pollino con gli occhi del naturalista, coglieremmo un susseguirsi di montagne, di declivi, di aspre bellezze e di dolci paesaggi. È il volto del Pollino che mostra tutta la gamma dell’ecosistema mediterraneo: abeti bianchi e pini loricati, aceri e faggi. Ma il Pollino – che si estende per quasi 200000 ettari, 100000 in Calabria, in provincia di Cosenza, il resto in Basilicata – dal 1993 Parco nazionale, ha anime diverse, che lo fanno apparire a tratti selvaggio, inesplorato, mitico. Anime che lo rendono misterioso, esaltando ancora di più il suo fascino.
L’impenetrabile Sila, l’incantata montagna calabrese, la celebre Silva dei Romani che ha ispirato tante leggende e storie fantastiche, è un altopiano ricco di verde, di pascoli, di acque, di foreste, di paesaggi sempre mutevoli, di pini e larici altissimi, di enormi estensioni, di incantevoli laghi. Si distinguono la Sila Grande, la Sila Greca e la Sila Piccola, con vaste zone coltivate e altre boschive, dolci declivi e sommità che raggiungono i 2000 metri di altitudine, come Botte Donato, a ridosso del lago Arvo, dotata di impianti per gli sport invernali.
Il massiccio delle Serre (letteralmente “le segherie”), in un ambiente non di rado ancora intatto e caratterizzato dal susseguirsi di paesaggi profondamente diversi, dove i silenti boschi e le fitte pinete delle Serre lasciano spazio solo a paesi incastonati nelle montagne.
L’Aspromonte: montagna mitica e incantata, spesso dipinta con colori foschi, “aspra”, come qualcuno la definì, oltre che impenetrabile. L’Aspromonte è un massiccio con peculiarità tutte proprie. Per certi aspetti ancora inesplorato, mantiene tratti incontaminati, con una natura rigogliosa e selvaggia. È un ambiente ricco di suggestioni e di possibilità di escursioni, che sa offrire ancora angoli incontaminati di natura, gorgoglianti corsi d’acqua che sono gli unici “disturbi” a un silenzio impenetrabile. Incastonato nell’Aspromonte il Mausoleo Garibaldi, a 1204 metri di altitudine, tra gli abeti, dove il generale Giuseppe Garibaldi fu ferito, il 29 agosto 1862, nello scontro con le truppe comandate dal generale Pallavicini. Ma la meta è Gambarie, frequentata località turistica di notevole interesse, con ottime attrezzature, collocata tra i lussureggianti boschi di pini e faggi. Da qui tra le tante escursioni è possibile effettuarne alcune molto piacevoli: quella al Monte Scirocco (1660 m) e l’altra alla cima del Montalto (1955 m). È questo il cuore dell’Aspromonte, al centro del Parco Nazionale.
Questa è la Calabria, una terra da scoprire, angolo dopo angolo, dove la varietà e la bellezza del paesaggio si coniugano magnificamente con i molteplici aspetti artistici e culturali, che sono poi le stesse radici della nostra civiltà.


LOCALITA'
Camigliatello Silano Fago del Soldato Gambarie d'Aspromonte Lorica Villaggio Palumbo

 

 

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