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Coppa del Mondo - femminile
Rieccoci a parlare di un altro lungo fine settimana targato Coppa del Mondo.
Questa volta però non ci soffermeremo a raccontare l’andamento delle varie gare ma, bensì, a osannare e a gioire delle fantastiche imprese dei nostri portacolori.

Coppa del Mondo - femminile

Rieccoci a parlare di un altro lungo fine settimana targato Coppa del Mondo.
Questa volta però non ci soffermeremo a raccontare l’andamento delle varie gare ma, bensì, a osannare e a gioire delle fantastiche imprese dei nostri portacolori. Ci è voluto un po’ per smaltire la sbornia di felicità e sfogare tutta la nostra euforia ma, ora, cerchiamo di tornare con i piedi a terra per riuscire a capire quanto effettivamente sia stato fantastico questo lungo fine settimana.
L’esordio delle gare veloci è ormai da anni di casa nel continente nord americano, più precisamente a Lake Luise per le donne e Beaver Creek per gli uomini. Quest’ anno, a causa del tempo birichino, gli uomini si sono trovati costretti a restare nel vecchio continente in quanto, nelle fredde terre nord americane, la neve non ha voluto saperne di scendere. Per le donne, invece, tutto confermato nonostante le temperature abbastanza alte.
Questo fantastico fine settimana di gloria inizia venerdì mattina, in Francia, dove gli uomini jet si devono confrontare con un super gigante di grandi aspettative. Subito Paris decide di scoprire le carte e  si mette  in luce con un fantastico  3° posto  arrendendosi solo al duo Norvegese Jansrud-Svindal.  La serata è dedicata alle donne jet che, in Canada, iniziano con una Discesa Libera. Se la gara maschile era piena di aspettative in quella femminile, dopo le prove cronometrate, non avevamo grandi sogni di gloria ma, non ancora totalmente ripresi dai festeggiamenti della mattina, ci troviamo nuovamente a scalpitare incitando una fantastica Sofia Goggia che, nella nebbia e nel vento di una difficile gara, taglia il traguardo con la luce verde quando i giochi ormai sembravano già chiusi. Alla fine è un altro podio e a soffiarcelo è la rivelazione slovena Stuhec ma, le lacrime di gioia di questa ragazza, per aver battuto le sue paure (su questa stessa pista tre anni prima Sofia aveva avuto un bruttissimo infortunio) valgono quanto una vittoria.
La mattina seguente il risveglio è incredulo tanto che, per sicurezza, ci diamo qualche pizzicotto e andiamo a sbirciare sul sito Fis di non esserci sognati tutto… Ok tutto regolare era realtà!! Finalmente qualche gioia!
Dopo aver bevuto la nostra razione mattutina di caffè, che ci darà autonomia almeno fino alla fine della gara maschile, ci posizioniamo davanti al televisore per goderci la Discesa dove, il nostro Peter Fill, vincitore della coppa di specialità della scorsa stagione, scenderà per difendere il primato. Ancora una volta il duo norvegese detta legge ma, il nostro portacolori, questa volta si mette in mezzo e si piazza sul secondo gradino del podio, iniziando alla grande la stagione e facendo capire agli avversari che è ancora lui l’uomo da battere nelle veloci.
Gasati da tre podi in tre gare e ripensando al famoso detto dove “il quarto vien da se” ci prepariamo per la gara femminile della sera. Purtroppo però in questo caso, complice il meteo, dopo il pettorale 9 i giochi si erano già chiusi. Bisogna comunque dire che Nadia Fanchini, Johanna Schnarf e Sofia Goggia  hanno comunque fatto un’ ottima prestazione visto il peggioramento delle condizioni meteo durante la gara.
Ma il quarto podio non si è fatto attendere più di tanto infatti, la sera seguente, è sempre Sofia Goggia a portarci il 4° podio su 6 gare (nella mattina si era svolto il Gigante maschile) questa volta in Super Gigante.
Si chiude così il primo week end di gare veloci con un Italia sfavillante… è vero è mancata la vittoria ma, dopo le ultime stagioni non propriamente piene di soddisfazioni, un fine settimana come questo ci deve rendere orgogliosi e felici per questa nazionale che piano piano sta ripartendo a suon di podi. D’altronde anche le piramidi furono costruite partendo dal basso! E chissà che non si riesca ad arrivare a costruire il vertice proprio ai mondiali di St. Moritz. Come disse Paulo Coelho “ il mondo è di chi ha il coraggio di vivere i propri sogni” e questa Italia ci sta’ dimostrato che sa sognare e farci sognare.

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