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La ginnastica presciistica per i bambini

  • di Ylenia Tanghetti

"...Corde, conetti, fischietto... Cosa manca? Giusto.. I palloni! Ora è tutto pronto. Si va! "
Oggi ci aspetta un pò di ginnastica al fine di presentarci alla prossima stagione invernale in condizioni ideali.
Per noi "grandi" la ginnastica può significare fatica e per certi aspetti sofferenza; beh per un bambino tutto si trasforma in gioco, in un avventura da inventare e sì, in magia! Proviamo perciò ad immaginare come possano apparire le cose se osservate dalla loro invidiabile prospettiva e a fantasticare sulla loro realtà.
"Eccoci, siamo in palestra! Ma che dico palestra: guarda che meraviglia questa foresta!"
Organizziamo un gioco per farli riscaldare: si sceglie un bambino che "gestirà" l'attività e si dividono gli altri in due gruppi il più possibile omogenei, per quanto riguarda sesso, età e corporazione.
Spieghiamo loro le regole: "In mezzo a tutti questi alberi, metà di voi sono i lupi e l'altra metà le pecorelle; i primi, molto affamati, dovranno cercare di acchiappare il maggior numero di pecorelle possibili, che verranno così eliminate. Il bambino scelto deve gridare più forte che può la parola CAMBIO, quando preferisce, trasformando i lupi in pecorelle e viceversa, invertendo così i ruoli. Vince la squadra che alla fine avrà il maggior numero di bambini che non sono stati catturati!"
Ovviamente, questa è solo una delle molteplici attività che possiamo inventare: sbizzarriamoci e siamo creativi e i piccoli saranno sicuramente entusiasti nel partecipare!
Ricordiamoci però che dobbiamo attenerci a delle caratteristiche basilari importanti: il nostro obiettivo dev'essere il divertimento, quindi è sicuramente più appropriato inserire ruoli che richiamino ciò che appartiene al loro mondo, come personaggi dei cartoni animati, delle favole, animali... Dovrebbero inoltre essere mirati all'unione, alla collaborazione e allo spirito di gruppo, ma fondamentale è tuttavia inserire regole che li guidino all'autonomia, aiutandoli a sviluppare capacità di gestione e responsabilità. Come ultimo aspetto, abbiamo anticipato prima che a livello puramente fisico e pratico, ci interessa il riscaldamento e quindi l'attivazione muscolare, di conseguenza scegliamo giochi che comportino un'elevata motilità.
Nel frattempo, controllandoli o se possibile facendoli tenere d'occhio da qualcun'altro, prepariamo il necessario per le attività successive: andature, percorsi, una parte "aerobica", defaticamento e l'immancabile gioco finale.

• Per quanto riguarda il primo step, le andature , grazie alle quali alleniamo la coordinazione spazio-temporale , non sono necessarie attrezzature complicate o sofisticate; è sufficiente sfruttare le righe del pavimento della palestra o, in alternativa, delle corde tese poggiate a terra. La cosa importante è la delimitazione di spazi, la creazione di riferimenti chiari e tangibili all'interno dei quali i bambini dovranno muoversi. Si può partire da esercizi semplici, come la camminata balzata "di Heidi", o lo skip; inventiamo sempre contesti che li coinvolgano, per esempio, fingiamo di camminare sulla lava bollente, spingendoli indirettamente ad eseguire passi svelti e a ginocchia alte senza doverglielo nemmeno spiegare. Pian piano, nelle giornate successive, possiamo aumentare il grado di difficoltà aggiungendo per esempio l'utilizzo delle braccia e delle mani, prestando attenzione a non superare mai il livello delle loro capacità, altrimenti rischieremmo di suscitare demotivazione e contrarietà.

• Passiamo ora ad uno dei momenti più divertenti : il percorso! Serviamoci di conetti, cerchi, ostacoli, corde, tavolette per l'equilibrio o qualunque altro strumento abbiamo a disposizione per creare veri e propri circuiti con lo scopo di sviluppare reattività, velocità, forza e resistenza. Un incentivo è sicuramente l'utilizzo del fischietto, che ci consente di scandire le loro "performance", di dare indicazioni sulle tempistiche e perchè no, creare maggiore competizione, SANA e POSITIVA!
Organizziamo sfide a coppie o a gruppi più numerosi, sempre prestando molta attenzione verso le scelte dei rispettivi avversari. Teniamo conto delle affinità caratteriali e delle qualità fisico-motorie di ognuno, così da rendere ogni sfida più avvincente e rendendo così i nostri bimbi più partecipi e attivi.

• Fase spesso sottovalutata e trascurata, ma personalmente molto utile soprattutto per preparare all'attività sciistica, è quella che chiamo "aerobica". Attraverso l'impiego di materassi, trampolini o tappeti elastici, cerchiamo di portare i bambini ad approcciarsi a movimenti che non si limitino alla terraferma, perchè sciare, significa scivolare, e di conseguenza perdita di stabilità; capriole e salti, anche sul posto, li introducono in un'ottica che si avvicina molto, dal punto di vista sensoriale, a ciò che proveranno quando si ritroveranno sulla neve. Attività interessante potrebbe essere, in alternativa, l'uso di pattini a rotelle o rollerblade, strumenti molto vicini al nostro sport.

• Da non trascurare è la parte di defaticamento, che permette una distensione, un rilassamento muscolare e, a livello fisico, l'eliminazione dell'acido lattico accumulatosi nei muscoli, necessari in seguito a qualsiasi tipologia di attività fisica che comporti sforzi più o meno intensi e prolungati. Facciamoli quindi correre, a ritmo leggero, per esempio tramite l'escamotage della "tana libera ferma".

• Non deve sicuramente mancare il gioco finale, indispensabile dal punto di vista del divertimento e dello svago, in quanto, essendo l'attività conclusiva, lascia nella mente del bambino un ricordo positivo di quell'incontro, nonostante si possa sentire stanco e affaticato; avrà così un’ immagine della ginnastica meno noiosa e meno appesantita. Possiamo variare dalla palla avvelenata, a ruba bandiera, a nascondino, e chi più ne ha più ne metta!
E molto importante che tutte le attività appena descritte siano caratterizzate dalla totale assenza di carichi che gravino sul fisico dei bambini; a quest'età infatti, è sufficiente sfruttare il loro peso corporeo per non incorrere nella compromissione dello sviluppo osseo-muscolare del loro fisico, che dev'essere del tutto naturale e non forzato.
Il compito del preparatore termina qui, dopo un tempo che si aggira intorno ai 90 minuti, che si suddividono in circa 10-15 minuti da dedicare al gioco iniziale e finale, 15 alle andature, 20 al percorso, 20-25 alla fase aerobica e 5 al defaticamento. La location è a totale scelta dell'organizzatore, si può spaziare dalla classica palestra, ad un bosco, ad un campo da calcio, alla spiaggia d'estate. Importante è la continuità della vita familiare: una sana educazione alimentare permette di stanziare le basi per un' attività fisica ed una salute eccellenti.
E ora, sfiniti da questo intenso pomeriggio, ci salutiamo e ci diamo appuntamento direttamente sulla neve!

A quale età si può cominciare a sciare?

  • di Valentina Garabello

Da tre anni a questa parte svolgo il ruolo di socia e responsabile del dietro le quinte organizzative di uno sci club operante a Sestriere e nella Vialattea specializzato nella promozione del Freeride e del freestyle, contornato ovviamente dal perfezionamento dello sci in pista.
Sempre più frequentemente mi trovo a dover rispondere a questiti che molti genitori mi pongono riguardanti l'età in cui un bimbo può approcciarsi allo sci per la prima volta; purtroppo é molto difficile rispondere correttamente a questa domanda perché ci sono molteplici variabili che non possono determinare una precisa età definibile corretta ad un vero e proprio inizio.
Ci sono bimbi che fisicamente già a tre anni o poco meno sono già pronti al primo approccio e ottengono ottimi risultati fin da subito, senza lacrime ma solo con tanti sorrisi.
Altri bimbi invece, magari poco predisposti allo sci e più deboli fisicamente, hanno necessità di qualche mese in più per ottenere dal primo approccio con gli sci un ottimo risultato.
É sempre consigliabile, qualunque età sia la prescelta per iniziare, mettersi nelle mani di professionisti specializzati e particolarmente volenterosi a gestire dei bimbi, soprattutto se piccoli.
La figura professionale a cui si affida per la prima volta il bimbo é il diretto responsabile dell'esito dell'esperienza ed é l'unica persona che potrà seguire vostro figlio correttamente e in piena sicurezza.
Tutti i maestri di sci sono formati, durante gli appositi corsi di formazione maestri di sci, sulla psicologia del bambino, materia fondamentale di questa professione su cui si basa il 70% del lavoro stagionale di ognuno di loro.
Inizialmente preferite le lezioni private a quelle collettive soprattutto se il bimbo é particolarmente piccolo; successivamente la lezione collettiva può rivelarsi un'ottima soluzione per far apprendere il vostro piccolo in compagnia dei suoi amichetti con cui sicuramente si instaura anche un rapporto di sana competizione all'apprendere più velocemente.
Il consiglio é quello di non forzare mai le situazioni apparentemente negative...si rischierebbe di lasciare al bimbo un pessimo ricordo dell'esperienza sugli sci, precludendosi qualsiasi altro approccio ravvicinato nel tempo.
Preferite le giornate soleggiate e con buone temperature per far iniziare i vostri bimbi a sciare...le giornate di vento e neve complicheranno solo la situazione!
Lo sci é un gioco divertente e necessita di essere appreso nella maniera più semplice, felice, giocosa e divertente possibile!

I bambini e lo sci

  • di Redazione sciitalia

Come avvicinare i bambini allo sci?

Lo sport in età evolutiva è molto importante in quanto favorisce in maniera positiva lo sviluppo dell'organismo e l'acquisizione di nuove esperienze.

Lo sci, in particolare, è uno degli sport che maggiormente agevola il contatto con la natura sviluppando quindi il rispetto per l'ambiente.

La migliore età per avvicinare i bambini allo sci è tra i 4 e i 5 anni, a questa età è molto importante far vivere l'avvicinamento allo sci come un gioco. I bambini in un primo momento devono prendere confidenza con la neve, imparare a stare in equilibrio sugli sci e ad apprendere i primi rudimanti di sicurezza.

Quando poi il bambino si sentirà pronto, potrà iniziare a sciare. All'inizio però è fondamentale affidare il bambino ad un buon maestro di sci. Si potrà scegliere tra lezioni individuali o collettive.

Il ruolo del genitore all'interno della vita sportiva dei figli

  • di Valentina Garabello

Sempre più spesso vengo a conoscenza del fatto che ricoprire il ruolo di responsabile in pista, allenatore, maestro di sci oppure direttore tecnico é sempre più difficile.
La maggior parte di quelli che ricoprono il mio ruolo sono cresciuti, io compresa, all'interno di realtà sportive agonistiche in cui non esisteva la possibilità, nemmeno remota, che l'allenatore non avesse ragione.
Per noi l'allenatore era un fermo ed importante punto di riferimento, fonte di sapere ed esempio per aspetti umani e sportivi.
Sono consapevole che ricoprire il ruolo di genitore al giorno d'oggi non sia cosa facile ma credo fermamente che all'interno della carriera sportiva il genitore abbia il solo ed unico ruolo di supporter.
La maggior parte dei genitori dei ragazzini che sciano, agonisticamente e non, non hanno mai affrontato questo sport con serietà anche se si dimostrano appassionati e capaci ma soprattutto non sono dei professionisti del settore specializzati in quello che trasmettiamo ai vostri figli quotidianamente.
Non esistono categorie giuste o sbagliate, non esistono metodi d'insegnamento impeccabili e miracolosi ma esistono sacrifici e voglia di fare; serenità, tranquillità e fiducia nei confronti degli allenatori correlati da una giusta compagnia sono gli elementi fondamentali per il raggiungimento dell'obiettivo prefissato.
Ci sono gruppi in cui si cresce più velocemente, periodi favorevoli e non, piste perfette e attrezzatura che agevola ma l'unica guida, gli unici consigli e soprattutto il più grande aiuto ai bimbi deve provenire da professionisti specializzati e capaci di valutare infinite variabili, prima di tutto la sicurezza.
La serenità del bimbo, la psicologia che sta dietro a movimenti e stati d'animo é sempre più complessa e per trovare la formula magica per arrivare al successo é necessario fidarsi totalmente del proprio allenatore che svolge un ruolo prezioso all'interno della crescita sportiva dei bimbi valutando, giorno per giorno, infinite differenti variabili.
Cari genitori, fate lavorare i professionisti, fidatevi di loro e confidate nelle capacità di vostro figlio; non tutti diventeranno bravi e famosi, non tutti forse sono portati per questo sport, anche se voi lo amate e il più grande vostro desiderio é vederli in cima al podio.
Rispettate le loro aspettative, le loro capacità e i loro momenti; seguiti dai giusti professionisti porteranno a casa ottimi risultati ma, ancora più fondamentale, impareranno ad amare lo sport, cresceranno all'interno di mondi sani, si appassioneranno alle discipline dello sci in modo giocoso e divertente trasmettendovi felicità e serenità!

Come scegliere l'attrezzatura da sci più adatta ai bambini?

  • di Valentina Garabello

La scelta dei materiali da affidare ai bambini é il primo passo per un buon primo approccio con lo sci, uno degli sport invernali praticabili all'aria aperta più affascinante ed emozionante che esista.
Sicuramente i bambini vengono attratti dai colori brillanti e dai disegni che spesso richiamano i loro amici dei cartoni animati ma spesso cercano il brand dei loro campioni preferiti che seguono in tv durante le gare.
É importante sicuramente affidare i bimbi a degli esperti del settore che misurino loro correttamente l'attrezzatura; é sconsigliato prendere in dotazione scarponi di misure più grandi oppure sci lunghi in prospettiva di una crescita veloce.
L'esito deI primo approccio viene facilitato dalla corretta attrezzatura e dalle misure consoni alla struttura fisica del bimbo.
Fondamentale l'uso di un casco protettivo omologato e di buona qualità, abbinato ad una maschera con lente adatta a proteggere il bimbo dai forti raggi solari.
Per quanto riguarda l'abbigliamento tecnico vi invito a valutare l'acquisto di adeguati capi tecnici e termici...troppi strati non permettono al bambino di avere caldo n'è di muoversi agevolmente! É sufficiente indossare una buona maglia termica, un buon windstopper e una giacca di buona qualità per poter felicemente svolgere questa fantastica attività sportiva!
Sotto il pantalone si consiglia l'uso di pantalone termico e per i piedini una sola calza termica é sufficiente a garantire calore al bimbo!
Scegliete per loro l'adeguata attrezzatura, sarete già a metà dell'opera con esito positivo!!

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