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La ginnastica presciistica per i bambini

"...Corde, conetti, fischietto... Cosa manca? Giusto.. I palloni! Ora è tutto pronto. Si va! "
Oggi ci aspetta un pò di ginnastica al fine di presentarci alla prossima stagione invernale in condizioni ideali.
Per noi "grandi" la ginnastica può significare fatica e per certi aspetti sofferenza; beh per un bambino tutto si trasforma in gioco, in un avventura da inventare e sì, in magia! Proviamo perciò ad immaginare come possano apparire le cose se osservate dalla loro invidiabile prospettiva e a fantasticare sulla loro realtà.
"Eccoci, siamo in palestra! Ma che dico palestra: guarda che meraviglia questa foresta!"
Organizziamo un gioco per farli riscaldare: si sceglie un bambino che "gestirà" l'attività e si dividono gli altri in due gruppi il più possibile omogenei, per quanto riguarda sesso, età e corporazione.
Spieghiamo loro le regole: "In mezzo a tutti questi alberi, metà di voi sono i lupi e l'altra metà le pecorelle; i primi, molto affamati, dovranno cercare di acchiappare il maggior numero di pecorelle possibili, che verranno così eliminate. Il bambino scelto deve gridare più forte che può la parola CAMBIO, quando preferisce, trasformando i lupi in pecorelle e viceversa, invertendo così i ruoli. Vince la squadra che alla fine avrà il maggior numero di bambini che non sono stati catturati!"
Ovviamente, questa è solo una delle molteplici attività che possiamo inventare: sbizzarriamoci e siamo creativi e i piccoli saranno sicuramente entusiasti nel partecipare!
Ricordiamoci però che dobbiamo attenerci a delle caratteristiche basilari importanti: il nostro obiettivo dev'essere il divertimento, quindi è sicuramente più appropriato inserire ruoli che richiamino ciò che appartiene al loro mondo, come personaggi dei cartoni animati, delle favole, animali... Dovrebbero inoltre essere mirati all'unione, alla collaborazione e allo spirito di gruppo, ma fondamentale è tuttavia inserire regole che li guidino all'autonomia, aiutandoli a sviluppare capacità di gestione e responsabilità. Come ultimo aspetto, abbiamo anticipato prima che a livello puramente fisico e pratico, ci interessa il riscaldamento e quindi l'attivazione muscolare, di conseguenza scegliamo giochi che comportino un'elevata motilità.
Nel frattempo, controllandoli o se possibile facendoli tenere d'occhio da qualcun'altro, prepariamo il necessario per le attività successive: andature, percorsi, una parte "aerobica", defaticamento e l'immancabile gioco finale.

• Per quanto riguarda il primo step, le andature , grazie alle quali alleniamo la coordinazione spazio-temporale , non sono necessarie attrezzature complicate o sofisticate; è sufficiente sfruttare le righe del pavimento della palestra o, in alternativa, delle corde tese poggiate a terra. La cosa importante è la delimitazione di spazi, la creazione di riferimenti chiari e tangibili all'interno dei quali i bambini dovranno muoversi. Si può partire da esercizi semplici, come la camminata balzata "di Heidi", o lo skip; inventiamo sempre contesti che li coinvolgano, per esempio, fingiamo di camminare sulla lava bollente, spingendoli indirettamente ad eseguire passi svelti e a ginocchia alte senza doverglielo nemmeno spiegare. Pian piano, nelle giornate successive, possiamo aumentare il grado di difficoltà aggiungendo per esempio l'utilizzo delle braccia e delle mani, prestando attenzione a non superare mai il livello delle loro capacità, altrimenti rischieremmo di suscitare demotivazione e contrarietà.

• Passiamo ora ad uno dei momenti più divertenti : il percorso! Serviamoci di conetti, cerchi, ostacoli, corde, tavolette per l'equilibrio o qualunque altro strumento abbiamo a disposizione per creare veri e propri circuiti con lo scopo di sviluppare reattività, velocità, forza e resistenza. Un incentivo è sicuramente l'utilizzo del fischietto, che ci consente di scandire le loro "performance", di dare indicazioni sulle tempistiche e perchè no, creare maggiore competizione, SANA e POSITIVA!
Organizziamo sfide a coppie o a gruppi più numerosi, sempre prestando molta attenzione verso le scelte dei rispettivi avversari. Teniamo conto delle affinità caratteriali e delle qualità fisico-motorie di ognuno, così da rendere ogni sfida più avvincente e rendendo così i nostri bimbi più partecipi e attivi.

• Fase spesso sottovalutata e trascurata, ma personalmente molto utile soprattutto per preparare all'attività sciistica, è quella che chiamo "aerobica". Attraverso l'impiego di materassi, trampolini o tappeti elastici, cerchiamo di portare i bambini ad approcciarsi a movimenti che non si limitino alla terraferma, perchè sciare, significa scivolare, e di conseguenza perdita di stabilità; capriole e salti, anche sul posto, li introducono in un'ottica che si avvicina molto, dal punto di vista sensoriale, a ciò che proveranno quando si ritroveranno sulla neve. Attività interessante potrebbe essere, in alternativa, l'uso di pattini a rotelle o rollerblade, strumenti molto vicini al nostro sport.

• Da non trascurare è la parte di defaticamento, che permette una distensione, un rilassamento muscolare e, a livello fisico, l'eliminazione dell'acido lattico accumulatosi nei muscoli, necessari in seguito a qualsiasi tipologia di attività fisica che comporti sforzi più o meno intensi e prolungati. Facciamoli quindi correre, a ritmo leggero, per esempio tramite l'escamotage della "tana libera ferma".

• Non deve sicuramente mancare il gioco finale, indispensabile dal punto di vista del divertimento e dello svago, in quanto, essendo l'attività conclusiva, lascia nella mente del bambino un ricordo positivo di quell'incontro, nonostante si possa sentire stanco e affaticato; avrà così un’ immagine della ginnastica meno noiosa e meno appesantita. Possiamo variare dalla palla avvelenata, a ruba bandiera, a nascondino, e chi più ne ha più ne metta!
E molto importante che tutte le attività appena descritte siano caratterizzate dalla totale assenza di carichi che gravino sul fisico dei bambini; a quest'età infatti, è sufficiente sfruttare il loro peso corporeo per non incorrere nella compromissione dello sviluppo osseo-muscolare del loro fisico, che dev'essere del tutto naturale e non forzato.
Il compito del preparatore termina qui, dopo un tempo che si aggira intorno ai 90 minuti, che si suddividono in circa 10-15 minuti da dedicare al gioco iniziale e finale, 15 alle andature, 20 al percorso, 20-25 alla fase aerobica e 5 al defaticamento. La location è a totale scelta dell'organizzatore, si può spaziare dalla classica palestra, ad un bosco, ad un campo da calcio, alla spiaggia d'estate. Importante è la continuità della vita familiare: una sana educazione alimentare permette di stanziare le basi per un' attività fisica ed una salute eccellenti.
E ora, sfiniti da questo intenso pomeriggio, ci salutiamo e ci diamo appuntamento direttamente sulla neve!

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