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SoeldenDopo aver smaltito l’adrenalina e l’ansia dell’apertura della stagione 2016/2017, rieccoci pronti a fare quattro chiacchiere, a mente fredda, su quello che ci siamo gustati nel primo fine settimana di gare.

Soelden

Dopo aver smaltito l’adrenalina e l’ansia dell’apertura della stagione 2016/2017, rieccoci pronti a fare quattro chiacchiere, a mente fredda, su quello che ci siamo gustati nel primo fine settimana di gare.
L’apertura di Soelden è, da sempre, un grande spettacolo che va’ in scena grazie ad un pubblico sempre numerosissimo e rumorosissimo e grazie, ovviamente, ad atleti trepidanti di mostrare tutto il loro valore e di riprovare le emozioni della gara dopo la “pausa” estiva.
Anche quest’anno la battaglia è stata entusiasmante e tutti gli atleti, sia in campo femminile che in quello maschile, hanno dato il loro meglio per domare il difficile pendio Tirolese che, nonostante la neve sicuramente più facile rispetto alle passate edizioni, ha dato filo da torcere ai nostri campioni.
Ma andiamo con ordine…. Sabato mattina le donne, orfane di Fenninger (da quest’anno Signora Veith) e Vonn non ancora al top,  hanno aperto le danze in gran stile con conferme ma anche grandi sorprese.
Una delle conferme è sicuramente la svizzera Lara Gut che, con due manche strepitose ha chiarito alle sue avversarie che, chi volesse cercare di portarsi a casa la coppa del mondo generale  attualmente nelle sue mani, dovrà passare sulle sue scie. Partita con il dente avvelenato e, facendo pieghe al limite del legale, tenta di autoeliminarsi con una scivolata all’imbocco del primo cambio di pendenza recuperando come un gatto per poi tagliare il traguardo con 3.18 sulla norvegese Loseth che, in quel momento guidava la classifica.
Sono quasi sicura che in questo momento stareste pensando “è impossibile! ci saranno stati problemi di cronometraggio!” , sono sincera, anch’io ho avuto il vostro stesso pensiero ma, la discesa della slovena Ana Drev che al traguardo accusava 2.51 ha tolto ogni dubbio.  
Toccava poi la stessa sorte alla svedese Pietilae-Holmner e all’austriaca detentrice della coppetta di gigante Brem, forse la più “deludente” tra le atlete considerate “favorite”per la vittoria di giornata.
Alla fine della prima manche solo tre atlete riescono ad arginare il distacco sotto i 2 secondi da una scatenata Gut e, più precisamente, parliamo dell’americana Shiffrin e delle nostre Bassino e Brignone.
Nella seconda manche a questo punto la parola d’ordine diventava “attaccare”, i distacchi abissali non davano alternativa se si era intenzionate ad ottenere un buon piazzamento o magari una vittoria.
Nelle retrovie la gara è un susseguirsi di scambi al vertice fino all’arrivo della prima sorpresa di giornata. La slovena Petra Vlhova  fuoriclasse dello slalom ingrana la 6° dimostrando che anche nel gigante ci sa fare e, piazzando il miglior tempo di manche, riesce a scalare la classifica passando dal 21 posto della prima manche all’8 finale. Ma le sorprese non sono finite, fortunatamente per i nostri colori, è Sofia Goggia a suonare la carica mettendo il turbo nel piano finale  portandosi così al comando della gara e restandoci fino all’arrivo dell’austriaca Brunner. Una bella rimonta  per Sofia che, a fine gara, le vale un ottimo 5° posto visto anche i problemi di schiena accusati nei giorni precedenti alla gara.
Dopo un’esaltante rimonta arriva però una piccola delusione… Tocca a Federica che purtroppo non riesce, a causa di errori sparsi un po’ su tutto il tracciato, ad andare al comando e si deve accontentare di un piazzamento. C’è però ancora una freccia per i nostri colori, è Marta Bassino che con una manche pulita e senza errori si porta al comando garantendosi così il primo podio di carriera. La gara è quasi terminata e ormai siamo incessantemente in piedi davanti alla tv dalla discesa della Goggia, passeggiando tra una pausa e l’altra agitatamente per la casa senza meta e improvvisandoci tecnici sull’orlo di una crisi di nervi .
Mancano solo Shiffrin e Gut, i distacchi sono importanti ma, si sa, nello sci nulla è scontato… sognare non costa nulla. L’uscita dal cancelletto dell’americana non lascia molte speranze, sci sempre piantati a terra sciata precisa, potente e senza sbavature il primo posto provvisorio è suo. A questo punto a noi non resta che risederci sul divano e aspettare di veder se la svizzera ricomincerà la nuova stagione come aveva terminato la precedente. La partenza di Lara è tutta grinta anche se, rispetto alla prima, sembra mantenere un piccolo margine di sicurezza, grazie anche al secondo e quarantadue di vantaggio della prima manche.
Dopo aver amministrato e controllato la situazione sul muro si scatena nel piano finale tagliando il traguardo con 1.44 di vantaggio.
La ticinese si porta a casa la prima vittoria di stagione e ribadisce che non ha nessuna intenzione di farsi portare via la coppa generale senza combattere su ogni centimetro di pista.
Il guanto di sfida è stato lanciato e, per ora,  sembra che l’unica ad aver accettato timidamente la sfida sia stata l’americana Shiffrin ma è solo l’inizio, già dalle gare americane torneranno a calcare il palcoscenico l’austriaca Fenninger, la tedesca Rebensburg e l’insaziabile Vonn.
Il primo atto è stato archiviato, il prossimo appuntamento è il 12 novembre a Levi in Finlandia per uno slalom dove, la Shiffrin, potrà approfittare dell’assenza della Gut per accumulare punti importanti. Dopodiché ci si sposterà in America (neve permettendo) dove si inizierà veramente a fare sul serio con il rientro di tutte le pretendenti alla coppa generale.

Come disse Giulio Cesare “ Il dado è tratto” e come sempre sarà un grande spettacolo!

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