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Guardare oltre

 

Ogni atleta che si affaccia alla Coppa del Mondo è consapevole dei rischi che questo sport comporta e, ad ogni allenamento o gara affronta i vari tracciati con  concentrazione massima ma anche con quel pizzico di incoscienza e pazzia che gli permette di relegare questa consapevolezza in un angolino della mente.
Può succedere però che l’incubo si avveri e a volte uscirne diventa più complicato del previsto come per la speed queen Lindsey Vonn e per lo svizzero Beat Feuz.
Due campioni che si sono trovati a dover lottare duramente per tornare ai vertici dopo i rispettivi infortuni.
Per l’americana fatidici furono i mondiali di Schladming mentre per Feuz un infiammazione al ginocchio dopo un’operazione.
Feuz è stato l’unico atleta che realmente nelle ultime stagioni è stato in grado di contendere la coppa generale ad Hirscher portandolo a battagliare fino all’ultimo  metro di pista ma poi, l’infortunio, ne ha bruscamente interrotto il cammino fino addirittura a far parlare di carriera finita visto i grossi problemi alla cartilagine e gli ormai risultati di scarso rilievo per uno del suo calibro.
Discorso ben diverso vale per la Vonn, atleta già consacrata da svariate coppe generali e di specialità, di medaglie mondiali ed olimpiche ma mai sazia che, in una giornata da lupi, vede i suoi sogni iridati svanire all’atterraggio di un salto ma ancor di più vede allontanarsi il sogno olimpico dell’anno successivo, inizia così la sua rincorsa al rientro. Rincorsa probabilmente troppo affrettata tanto che, nella stagione successiva, sulla pista francese della Val d’Isere l’americana si trova a dover alzare nuovamente bandiera bianca e a tornare sotto i ferri.
Per entrambi un calvario fatto di dubbi, paure e di duro lavoro per tornare ad essere quei fuoriclasse che tutti acclamavano e per tornare ad assaporare quell’aria leggera che si respira su un podio di prestigio come quello del coppa del mondo.
Sono state stagioni buie per questi atleti, stagioni in cui questo incubo sembrava non volerli lasciare ma la loro forza e caparbietà sono state più forti di ogni sfortuna e di ogni malalingua. Molti li davano per finiti ma è proprio in questi momenti che escono i veri campioni e, se ce ne fosse stato bisogno, nello scorso weekend di gare veloci ci hanno fatto chiaramente capire che non hanno certo intenzione di abdicare e che sono tutt’altro che finiti. Con tre podi fantastici ed emozionanti per il loro significato ci hanno dimostrato che nello sport, come nella vita di tutti i giorni, non bisogna mai smettere di guardare avanti perché anche l’incubo più buio con caparbietà e forza di volontà può trasformarsi in un bellissimo sogno.

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